sabato, gennaio 29, 2011

Venezia: Bosch a Palazzo Grimani...

Se vi capita di passare a Venezia in questi mesi non perdetevi la mostra di Bosch a Palazzo Grimani.
Io ci sono stata di recente con un'amica e devo ammettere che sono rimasta sbalordita!!
Bisogna premettere che sono una super groupie di Bosch ed ovunque espongono una sua opera io ci sono, questa volta, però, non avevo grandi aspettative, dato che venivano esposte solo tre tavole sue, ma,  il palazzo, tirato a lustro dopo anni di restauro, è stata una vera sorpresa: è tutto un tripudio di stucchi, affreschi, pavimenti colorati, insomma, un mini-hermitage, e se vi capita, vale veramente la pena farci un salto!

Vi lascio qualche informazione pratica sulla mostra e su come raggiungerla:

Sede:
Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa
(precisamente:Ruga Giuffa)  
Ramo Grimani, Castello 4858, Venezia


Come arrivare
Vaporetto linee 1, 2
Fermata: Rialto


Apertura
19 dicembre 2010 - 20 marzo 2011


Orario apertura
Tutti i giorni dalle 9 alle 19.
La biglietteria chiude mezz'ora prima
25 dicembre 2010 e 1 gennaio 2011 chiuso


Biglietti
intero: € 9 euro
ridotto: € 7 euro
scuole: € 3 euro


Informazioni e prenotazioni
T 199 500 200
dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e sabato dalle 8 alle 13











E se dopo la mostra vi viene un languorino potete sportarvi lì vicino alla pasticceria Rosa Salva, davanti all'ospedale civile Santi Giovanni e Paolo, per  un dolcetto o visto che siamo in stagione per la prima frittella di carnevale, infatti i pasticceri di Rosa Salva sono storici maestri della frittella con l'uvetta e con lo zabajone.
E' proprio un buchetto di pasticceria, ma mantiene gli arredi liberty con specchi e legni d'epoca e soprattutto ricette dolci collaudate da un secolo di esperienza.


giovedì, gennaio 27, 2011

TEHRAN A/R


Metti che un giorno un'amica di Tehran, iraniana doc, 100% persiana, ti chiama e ti invita a casa sua per una lezione-cena di cucina?? Che fai??? Semplice: lasci tutto quello che stai facendo, il gas acceso, il gatto fuori dalla porta, la vasca da bagno che straborda e ti metti a correre verso il suo appartamento più forte che puoi, perchè un'occasione così  non ti si ripresenterà mai più!
Io, appena ho visto il messaggio, mi sono fiondata e ho cercato di assorbire tutto quello che potevo sulla  preparazione del "kabab Tabei" (che, chiariamoci, non è mica quello del kebabbaro sotto casa!).
Il kabab persiano è fatto con carne macinata e prende la forma o di mega polpetta, che poi viene tagliata a fette tra i commensali, o di mini polpette-salsiccette , si mangia accompagnato da riso, salsine e spezie misteriose....nel senso che, non mi ricordo bene il nome, eh ..eh..pardon..ma a tavola ho fatto onore al piatto e mi sono distratta!!
Safa, così si chiama la nostra maestra di cucina iraniana, è un mostro di precisione e velocità, secondo me potrebbe cucinare kabab per quattro o per venti persone con la stessa nonchalance, tanto le dosi sono tutte "quanto basta" e i tempi "quando è cotto si vede", ma anche questa deve essere una caratteristica tutta iraniana di cucinare, di chi ha un legame stretto con i piatti della propria tradizione e li conosce a memoria.
Io senza pesare qcosa sto male e di piatti della tradizione non ne so fare, oddio a meno che affettare il prosciutto non me lo passiate per piatto tradizonale parmigiano??
Vabbeh, a parte il mio caso cronico, diciamo che mi ha colpito molto il rapporto di Safa con il "suo" cibo, forse ogni popolo, soprattutto chi è lontano da casa, ha un attaccamento maggiore a quello che mangia, perchè in definitiva noi siamo ciò che mangiamo e mangiare è un atto culturale, un atto d'amore verso le nostre origini.